Aurea Roma

La potenza espressa nei grandi spazi pubblici, la sontuosità delle ville imperiali, delle domus private appartenenti ai rappresentanti dell’alta aristocrazia romana, i colossi che si stagliano con il volto serio su di noi….. la mostra Aurea Roma. Dalla città pagana alla città cristiana che a prima vista può sembrarci un po’ troppo per gli addetti ai lavori per il suo aspetto visibilmente colto per la varietà e la pregnanza delle opere presentate, ci rilancia in un mondo ormai cristallizzato nella nostra memoria. Busto di principe, Vetro opaco azzurro-blu. Seconda metà III-prima metà IV sec. d.C.. Koln, Romisch-Germanisches Museum.La mostra, curata da Eugenio La Rocca e da Serena Ensoli, è promossa dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma e dal Palazzo delle Esposizioni, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Roma, la Soprintendenza Archeologica d’Ostia, la Direzione Generale dei Musei Vaticani e la Pontificia Commissione d’Archeologia Sacra. Cinque sezioni illustrano il passaggio dalla tradizione iconografica pagana a quella cristiana raccolgono quattrocento reperti di notevole effetto come gli argenti del Tesoro dell’Esquilino e il Dittico dei Simmaci e Nicomaci, occasione unica per vederlo riunito ottenuta grazie al prestito del British Museum e del Museo di Cluny (che ne possiedono le due valve), la grandiosa ricostruzione dell’Aula presso Porta Marina a Ostia, decorata da intarsi marmorei policromi (opus sectile) di straordinaria invenzione, i frammenti bronzei del colosso di Costantino conservati ai Musei Capitolini ed anche le copie dei mosaici di Santa Maria Maggiore Il passaggio dall’Urbe pagana capitale dell’Impero romano alla città cristiana, tema della mostra, è stato affrontato senza timore e con entusiasmo da uno stuolo di studiosi che hanno presentato al pubblico una mostra degna di un’attenzione maggiore. Il periodo preso in considerazione, tra il IV e il VI secolo, è certamente complicato e come in tutti i periodi di transizione è riscontrabile la presenza simultanea di vecchi stilemi accanto a nuovi segnali. La prima sezione della mostra è dedicata allo spazio pubblico e allo spazio privato ed affronta i temi della città tardoantica nei suoi molteplici aspetti: urbanistica, topografia e complessi monumentali, politica e società. La seconda sezione approfondisce il tema della vita nell’Urbe, indagata nei suoi aspetti privati e religiosi. La terza sezione è incentrata sulle forme d’autorappresentazione ed intende ripercorrere le linee evolutive d’iconografie che manifestano specifiche convenzioni ideologiche. La quarta sezione Pannello in opus sectile con pompa circensis. Intarsio di marmi colorati, paste vitree, vetro cammeo e pietre dure. Secondo quarto del IV secolo d. C. Roma, Museo Nazionale Romano.affronta il tema forse più interessante della mostra per gli sviluppi che ne sono conseguiti: il reimpiego d’iconografie o temi tradizionali nel nuovo linguaggio cristiano che si andavano definendo. La quinta sezione, che conclude il percorso espositivo, si apre con “Le basiliche cristiane e i nuovi programmi figurativi”: sezione si apre con le copie dei mosaici di Santa Maria Maggiore Prima basilica a essere stata decorata con un esplicito obiettivo di “educare” il fedele accompagnandone il percorso dall’entrata all’altare (Dio), con le illustrazioni dell’Antico e Nuovo testamento, sino alla Parusia finale che era nell’abside, ora distrutto, l’icona” è il tema conclusivo della mostra Aurea Roma. Catalogo edito dall’ “Erma di Bretschneider”.

Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale, 194 – Roma. Orari: tutti i giorni 10-21, martedì chiuso. Ingresso: intero L. 15.000, ridotto (anziani e studenti) L. 8.000, bambini dai sei ai 14 anni L. 2.000, gruppi minimo 10 persone L. 10.000. PdE Card valida 12 mesi L. 75.000 intera, L. 50.000 ridotta. Per informazioni tel: 06/47.45.903.