Luigi Ghirri antologico

Reggio Emilia. Non è stato detto ancora tutto sul fotografo reggiano Luigi Ghirri, come ci dimostra la mostra grande antologica a lui dedicata, inaugurata lo scorso 4 febbraio nelle due prestigiose sedi dei Chiostri di San Domenico e di Palazzo Magnani. Come dicevamo, non tutto è stato ancora detto sulla vasta opera di Ghirri (Scandiano 1943 – 1992), in questa ampia rassegna, possiamo trovare una ricca selezione di immagini curata da Massimo Mussini e Paola Bergonzoni Ghirri provenienti dalla Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia che documentano l’intero percorso creativo del fotografo. Tra le seicento immagini esposte vi sono anche parecchi inediti, che ripercorrono la vita artistica di Ghirri. Nella sede dei Chiostri di San Domenico sono visibili 350 scatti del primo periodo (1972-1979), dai suoi primi lavori con gli artisti concettuali alle sue prime ricerche sul “linguaggio” e sui “codici” della fotografia, fino alle sue prime mostre in Italia e all’estero.

A Palazzo Magnani sono esposte le opere del secondo periodo (1980-1992), si tratta di una selezione di 250 immagini che ripercorrono gli anni della prima partecipazione alla Biennale di Venezia, della prima mostra a New York e della modifica del suo approccio concettuale verso il tema del paesaggio. È in questa seconda fase della sua vita che Ghirri si avvicina all’architettura, rimanendo affascinato delle opere di Aldo Rossi.
In seguito, inizia a occuparsi dei luoghi di cultura, dedicandosi, oltre allo studio degli spazi, anche alla promozione culturale, organizzando alcune mostre collettive a tema, come “Penisola” e “Viaggio in Italia” (del 1984), “Esplorazioni sulla Via Emilia” (del 1986) e “Giardini d’Europa” (1988), che hanno contribuito parecchio a modificare la lettura fotografica del paesaggio. La produzione di Ghirri si può dunque ben dividere in due parti: una prima fase più razionale, tipica degli anni Settanta, dove l’immagine, per essere compresa, richiede un particolare impegno mentale, e una seguente, che si sviluppa negli anni Ottanta, dove la fotografia richiede una lettura più emotiva.
Senz’altro una mostra da non perdere, non solo per gli inediti esposti, ma soprattutto per la completezza che finalmente si può cogliere dell’intera opera di Ghirri.
Completa la mostra il bel catalogo della Federico Motta di 384 pagine con 540 foto a colori (in mostra L. 100.000, in libreria L. 140.000).

La mostra è allestita presso i Chiostri di San Domenico e Palazzo Magnani con i seguenti orari: tutti i giorni 10-19, lunedì chiuso. Ingresso: intero L. 10.000, ridotto L. 8.000, scuole L. 5.000.