Walker Evans: gli scatti del disagio

Nel 1938 il Museum of Modern Art di New York allestisce la sua prima mostra dedicata a un unico fotografo Walker Evans: American Photographs rendendo omaggio al suo contributo sociale e artistico. L’opera di Walker Evans si distingue per profondità di indagine e attenzione al significato dei soggetti scelti. Dopo una serie di foto sull’architettura vittoriana e un reportage sui disordini politici a Cuba del 1933 inaugura uno stile documentaristico proprio che lo porta ad avvicinare la causa delle vittime della depressione economica degli anni dell’amministrazione Roosevelt. Realistico, con un deciso interesse a illustrare con precisione i particolari dell’immagine, viene scelto nel 1935 insieme ad altri famosi fotografi come Dorothea Lange, Russel Lee ed Arthur Rothstein per far parte del programma della Farm Security Administration, un organismo federale che realizza programmi di assistenza per le vittime della depressione di quegli anni. Convinto del ruolo sociale di denuncia della fotografia, illustra con il grande formato 8×10 della sua macchina le condizioni di vita di vaste zone del sud degli Stati Uniti legate allo sfruttamento rurale. Nello sviluppo del programma Evans compie scelte artistiche individuali che lo separano dalla natura politica del progetto, fornendo una valutazione del tutto personale della situazione e spingendo l’attenzione verso un forte senso di disagio sociale. La serie di fotografie realizzate per l’FSA costituisce un frammento significativo del suo lavoro cui si aggiunge qualche anno più tardi una collezione di oltre 50 ritratti “Let Us Now Praise Famous Men” realizzati prevalentemente in Alabama. Lo sfondo su cui ci si muove è assimilabile al precedente lavoro, si utilizzano oggetti e volti per costruire un discorso unitario e diretto. Le fotografie sono pubblicate senza commento alcuno, si propone una lettura che indirizzi verso un rapporto diretto col soggetto rappresentato senza suggerire mediazioni arbitrarie.