Henri Cartier-Bresson: il grande maestro

È molto difficile parlare senza condizionamenti dell’opera di Henri Cartier-Bresson, le sue foto sono state viste, dal più distratto di noi, centinaia di volte e rappresentano un metro di paragone utile anche senza conoscerne la provenienza. Quello che interessa è la descrizione di un singolo istante di vita, del modo in cui viene percepita e rappresentata, a prescindere dal metodo utilizzato.
La macchina fotografica è vista come un blocco di appunti, strumento dell’intuizione e della spontaneità, di cui ci si serve per partecipare di una situazione e seguirne gli sviluppi. Si ricerca la tensione di un attimo, quello e nessun altro che tra le tante foto potenziali rende l’immagine significante, senza nessuna premeditazione tecnica o intellettiva. Ci si prepara solo seguendo e assecondando la situazione e scattando quando questa raggiunge il culmine, suggerendone con un taglio particolare uno sviluppo. Fare foto per Cartier-Bresson significa riprodurre un segmento di realtà, senso della geometria, economia di pensiero e concentrazione, ma soprattutto empatia e un rapporto diretto con la situazione che consente di entrare in relazione col soggetto. Il metodo seguito pertiene a questa convinzione, Cartier-Bresson utilizza solo un 50mm più simile all’occhio umano e stampa sempre tutto il fotogramma, senza escludere niente dall’inquadratura, senza elaborazioni successive. Uno dei migliori motivi presenti nelle foto di Cartier-Bresson è la sua partecipazione emotiva, una curiosità innata e divertita per l’uomo e il desiderio di vivere la fotografia che si vuole fare anche se non si è inquadrati. Nel 1966 si separa dall’agenzia Magnum Photos fondata nel 1947 con Robert Capa, David Seymour e George Rodger dedicandosi quasi esclusivamente al disegno e alla pittura, perseguendo lo stesso fine che animava le sue foto: “Fissare una frazione di secondo di realtà” ma concedendosi, nell’elaborazione, più tempo per pensare rispetto alla fotografia di cui ha fornito esempio delle grandi possibilità. (Foto in alto: Rue Mouffetard, Parigi – 1958. © Henri Cartier Bresson. Gelatina d’argento, cm. 37,2 x 25,1 – Foto in basso: Hiéres, Francia – 1932. © Henri Cartier Bresson. Gelatina d’argento. Cm 30 x 40. Firmata in margine a inchiostro dall’autore).