Nello sfogliare il catalogo curato da Domenico Montalto, “Fettolini – Il corpo Continuit? della materia , 2000 – Armando Fettolini. Polimaterico su legno, cm 120 x 70 .ascoltato”, mi accorgo che la meraviglia 
segnica creata dallo stesso artista sui vari supporti, trova una forte espressione in ciò che la stessa ricerca scova nella natura e nei – suoi – pensieri impossibili. Un esame eccezionale che rasenta la soglia del vero, del visto e del sentito. Con lenta sedimentazione risalgono in superficie le splendide materie studiate, gli squarci, le rotture, il frammento e le sue lacerazioni. Si richiama la capacità di pervenire al dunque informale, agli appalti segnici della bellezza, alle caratteristiche espressive di un “lettera” energicamente potente rivolta al cocente mondo della contemporaneità. Le vere vertebre del vedere sociale di Fettolini fanno “paura” e segnano la decisa apparenza dell’essere e del quieto vivere. Una forte analisi tecnica avvolge lo spazio dell’operatività di Fettolini, un po’ come a fatto Burri nel trovare la sua vera veste nell’essere delle cose. Uno stato d’animo apparente, soggetto alla statica pittorica trova in Fettolini gli espedienti validi per continuare con costanza questa ricerca di “pelle”, quasi chirurgica. Una ricerca capace di vivere da sola dove si può trovare e capire la stretta e personale sofferenza di questo artista vigoroso e fiorente. Domenica 21 gennaio 2001, si è conclusa presso la sede della Galleria “Mari Arte Contemporanea” – in via Castelbarco 2 a Imbersago, Lecco – la rassegna dedicata al pittore Armando Fettolini e intitolata “Continuità della materia”. La mostra a proposto gli ultimi lavori dell’artista quarantenne lombardo fra i più interessanti della sua generazione. Armando Fettolini, ritornando dopo quasi tre anni con questa personale, si afferma quale artista di rilievo. Il titolo della rassegna ha voluto porre in evidenza la cifra distintiva della poetica pittorica di Fettolini, il costante dialogo elaborato dall’autore con la materia e il tempo.